IL PD RINUNCIA A QUALCOSA…E ANCHE I SUOI ELETTORI!

Nelle prossime elezioni, il PD non “chiede il pizzo” ai propri elettori. Niente 2 euro per le primarie e niente incassi da parte del partito che ha le sue belle spese tra sedi, dipendenti, cappuccini e brioches.

In cambio per questa mancata entrata, si impone alla base di rinunciare alla democrazia togliendo le primarie e la possibilità di decidere chi sarà il nuovo governatore della Regione Piemonte.

A questo punto dall’acronimo PD possiamo togliere la D di democratico lasciando la P di partito, se non fosse che il candidato scelto da non so chi, non si candida dentro il partito stesso. Quindi se togliamo anche la P di partito rimane IL NULLA.

Chiunque avesse intenzione di mettere una X sul simbolo del PD, sappia che sta votando per un gruppo di gente che della sinistra ne ha solo le origini (a volte nemmeno quelle) ma che col tempo ha cambiato il pelo.

Persone che hanno delegittimato la propria base, candidando un uomo appena uscito dalla Compagnia San Paolo che detiene la maggioranza di Intesa San Paolo. Una delle stesse banche che pochi anni fa erano in crisi (fecero cadere un governo per fare spazio a quello tecnico di Monti, spending review, lacrime della Fornero ed esodati…) e che, per risollevarsi scelgono proprio Chiamparino tra una miriade di nomi possibili, nonostante la pessima amministrazione che ci ha fatto diventare il Comune più indebitato d’Italia, investendo al di sopra delle nostre possibilità.

Probabilmente, per loro che dovranno riscuotere il debito con gli interessi, non è poi così pessima come amministrazione.

Alle elezioni, quando verrà chiesto a voi cittadini come è stata la gestione di Chiamparino, non fatevi fregare dalle lettere PD prive di significato e dimostrate al “partito” che la democrazia non si cede alle banche e che questa volta, anche chi crede nella sinistra, rinuncerà a qualcosa….A VOTARLI!