Vi è mai capitato di percorrere quotidianamente una strada con l’auto e sapere che in un determinato punto dovrete schivare una buca?
A me succede in Corso Francia quando, andando verso Piazza Statuto, il mio percorso diventa a tratti un giro gratuito sulle montagne russe.
Oltre ad essere causa di una maggior usura dell’auto, non è sicuramente un tocca sana per la schiena.
Per non parlare delle trappole mortali che possono diventare in caso di pioggia.
Sulla manutenzione stradale, il Comune di Torino è tenuto ad intervenire tempestivamente poiché anche le strade ed i marciapiedi sono servizi essenziali per il cittadino che, attraverso le tasse, fornisce i soldi necessari al loro ripristino.
Quali siano le strade da ripristinare, viene chiesto direttamente alle Circoscrizioni che offrono il loro contributo.
La difficoltà maggiore, sta nel prevedere con almeno 2 anni di anticipo, quando una strada si romperà perchè ciò che viene segnalato oggi, si accoda a 2 anni di segnalazioni che aspettano ancora un intervento. Perchè? Ma per i continui tagli, naturalmente.
Tutti in Circoscrizione 3, si affannano per far rientrare tra le poche vie prescelte, quelle segnalate dai propri cittadini.
Narcotizzati dalla cattiva amministrazione, ci si sbraccia per poter ottenere anche solo una strada risistemata, facendola apparire come la più pericolosa, la più urgente, quella che potrebbe causare la catastrofe più grossa, per poi poter dire a gran voce…”quella strada l’hanno riparata grazie a me e al mio partito”…anche se poi a beneficiarne sarà un ristretto numero di cittadini.
E chi se ne frega se il signor Vincenzo, che abita a soli 2 isolati più in là, ogni giorno si smussa il paraurti della sua nuova auto, (costata 15000 euro di sacrifici) nella solita buca sotto casa.
O che importa se la signora Concetta con la sua sedia a rotelle si incaglia con le ruote nel solito cratere, a pochi metri dal suo portone, per poi sperare che qualche passante possa aiutarla ad uscirne.
Se questi cittadini hanno qualcosa in contrario, che si prendano un avvocato!
E così fanno in molti, tanto che il Comune di Torino, si ritrova a spendere più denaro per risarcire chi gli fa causa, piuttosto che per riparare le strade.
Quando l’abbiamo fatto presente al tecnico del Comune, stranamente non abbiamo ottenuto risposta…gli sarà passata di mente.
Quindi, nonostante l’impegno della coordinatrice, abbiamo preferito non partecipare al misero Toto buca.
L’accettazione del “si fa quel che si può” porta inevitabilmente alla rassegnazione, costringendo il cittadino a sperare nel “favore del politico”, invece di interloquire con l’ente del territorio e pretendere che il denaro pubblico sia gestito nell’interesse della collettività, potendo diventare esso stesso soggetto politico.