LA CIRCOSCRIZIONE 3 E’ COSA NOSTRA (TERZA PARTE)

Vi pubblichiamo l’audio della seduta di consiglio del 3 maggio 2012:
il punto 8 è aperto alla discussione, ma prima è meglio che vi rileggiate la premessa.

Si comincia e il presidente fa giustamente alcune legittime correzioni sull’impostazione del documento e la nostra consigliera, riconoscendo gli errori, le accetta proponendo le correzzioni dovute, nonostante l’invito sia a ritirarlo e a presentarlo la prossima volta.

Adesso però la parola passa ai gruppi.
Il primo a parlare è proprio il Movimento 5 Stelle con il discorso della consigliera Paoli (che vi abbiamo trascritto qui) riassuntivo di quel che vi abbiamo spiegato nelle parti precedenti, per sbloccare finalmente insieme al Comune di Torino (Circoscrizione 3 permettendo) la vergognosa situazione dei furbatti del gettone.
Chiede di poter parlare il consigliere Olmeo (ex UDC e attualmente nel gruppo misto di maggioranza) trasformando il dibattito in una buffonata. Comincia con dei piccoli accorgimenti ma esposti in modo saccente, tanto che il presidente gli dice qualcosa fuori microfono. Non si sente granchè dall’audio, ma la risposta fa capire che non è stata un interruzione gradita: “…mi faccia capire presidente, o li presenta lei gli emendamenti o li presento io” e lo avverte aggiungendo “e ancora è niente. quando arriva il 5° e il 6° emendamento…” mettendolo definitivamente in un angolo.

Al punto 5, come preannunciato, cominciano le provocazioni con la proposta di “affidare…ad una consigliera di provata moralità….il cronometraggio dei primi 10 minuti dall’inizio e l’annuncio dello scadere del tempo…”.
La Circoscrzione 3 diventa Zelig e i consiglieri ridono fragorosamente.

Al 6° provoca i cittadini presenti auspicando che i consiglieri evitino di allontanarsi dal posto per avere contatti con “compagni di partito, movimento, parenti, fidanzati presenti in aula ” fino a toccare definitivamente il fondo alla frase “per espletare bisogni fisiologici che rappresentano fin dal tempo del liceo un abusato alibi per allontanarsi dall’aula”.
Nessuno ha il coraggio di interrompere questa farsa.

Fino a quando una signora indignata e disgustata non ne può più dell’uso che si sta facendo del dibattito e comincia a interloquire con il consigliere chiedendo RISPETTO per l’aula. Cosa che avrebbe dovuto pretendere fin dall’inizio il presidente Valle che per sedare il dibattito, se la prende con la cittadina dicendole “devo sospendere la seduta…il consiglio non è aperto” accompagnato da una grande risata dell’intero consiglio alla sua richiesta di voler intervenire.

Si riprende il dibattito e il consigliere Olmeo senza problemi ammette che “ovviamente sono emendamenti provocatori” ma li giustifica dicendo che lui voterà a favore…in seguito capiremo per quale documento.
Adesso è il turno del consigliere Iannetti di Futuro e Libertà il quale sembra avere un pò di coda di paglia: “questo ordine del giorno…non so, come lo volete identificare…io non lo capisco, non lo comprendo…io come FLI non partecipo al voto (…) per un motivo molto semplice: queste sono materie che vengono trattate in consiglio Comunale” e così se ne lava le mani.

Adesso è il momento della maggioranza composta dal Pd, IDV, Moderati, Sel. Parla a nome di tutti il capogruppo Pd Pilloni. Per loro il documento “merita una revisione” per mantenere “lo stesso spirito” con cui era stato approvato quello del 2008.
Con “stesso spirito” intendono farne uno tale e quale, eliminando tutta la parte in cui si propone un ulteriore passo in avanti, suggerendo al Comune l’introduzione di “meccanismi atti a scongiurare il ripetersi di questi episodi” che da 6 anni non sono mai stati nemmeno proposti dal PD nonostante si fossero impegnati a farlo.
E’ meglio che i panni sporchi vengano lavati in Circoscrizione 3 o come dice lui “che qualsiasi provvedimento debba stare nell’alveo in cui questo provvedimento può stare” negando la funzione di un ruolo che le Circoscrizioni svolgono, ovvero far da tramite tra i cittadini e il Comune di Torino (articolo 7 del decentramento), l’unico che potrebbe introdurre queste modifiche.
Inoltre aggiunge “quando si fanno queste richieste bisogna verificare se le leggi, i regolamenti, prevedono che queste richieste siano congrue, altrimenti si rischia di mettere in imbarazzo il consiglio”.

In poche parole, a mettere in imbarazzo il consiglio, non è stato il consigliere Olmeo, le provocazioni e l’incompetenza del presidente nel mantenere un dibattito appropiato o la negazione che la Circoscrizione possa giocare un ruolo fondamentale perchè le cose cambino, ma aver proposto un documento del genere.
E’ palese che non ci sia alcuna volontà di volerle cambiare.
Il PD e la maggioranza si approvano il documento da loro alleggerito  per far si che nulla cambi, come nulla hanno voluto cambiare in questi 6 anni.

Anche i gruppi d’opposizione intervengono per dire le solite banalità sul comportamento rispettoso da tenere in consiglio: il PDL con il consigliere Geninatti dicendo che “il rispetto non è possibile da regolamentare, ma qualche strumento si può prevedere”  e continua sulla linea che non sia competenza delle Circoscrizioni nemmeno fare proposte al Comune, così anche la Lega Nord.

Ma la cosa su cui vi vogliamo far riflettere e che denunciamo in questo articolo è che in aula sono presenti anche tutti i consiglieri che firmano e se ne vanno.
Ad ogni risata, provocazione, tentativo di bloccare il funzionamento della Circoscrizione 3 per non darla vinta a quella del Movimento 5 Stelle, si rafforza e si legittima il comportamento di chi firma e dopo pochi minuti abbandona l’aula, con il rischio che questo messaggio, possa un giorno sfuggire di mano come vedremo nella prossima parte.

Se non credi a quel che ti ho raccontato, clicca qui e ascolta con le tue orecchie!

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