Sono state tante le opinioni raccolte sul quesito che vi avevamo posto la scorsa settimana. Per chi non l’avesse ancora fatto, consigliamo di leggerlo , prima di procedere con la lettura —> clicca qui <—
Volete sapere cosa ha deciso la Circoscrizione 3?
Ha deciso di sprecare 1530 euro finanziando anche il secondo progetto, quello superfluo. Soldi che invece avrebbero potuto dare spazio nel primo progetto ad altri 8 bambini segnalati, per una durata di 8 settimane.
Lo definiamo superfluo non perchè crediamo che ci siano già un gran numero di progetti rivolti ai disabili, ma perchè alle nostre richieste di chiarimento, abbiamo ricevuto le seguenti risposte:
Il coordinatore alla cultura e al sistema educativo Marco Casciola (Sel), cioè il promotore del primo progetto, ci dice che i 2 progetti “non sono analoghi e non sono sovrapponibili” (e su questo non ci piove), che il secondo progetto serviva a “far sapere dell’esistenza di questi progetti, ad un target di utenza diverso” (peccato che la Circoscrizione non ha bisogno di reperire l’utenza con disabilità attirandola con un cavallo, ma è sufficiente rivolgersi ai servizi sociali della nostra Circoscrizione per avere un elenco dettagliato), che “non si è trovato nessun tipo di causa ostativa nel fare entrambi i progetti” perchè “la richiesta delle scuole viene sostanzialmente soddisfatta” (quindi per il coordinatore, su una popolazione di 130.000 persone, i bimbi disabili per i quali si potrebbe rivolgere un’attività di ippoterapia sono 57 pre-ci-si, come pienamente soddisfacenti sono le 8 settimane offerte per aiutare ad affrontare meglio una disabilità, non una settimana in più).
Interpelliamo anche il coordinatore ai servizi sociali Carmelo Stalteri (PD), cioè il promotore del secondo progetto chiedendo il resoconto del progetto stesso.
Inizialmente, a distanza di nove mesi dalla realizzazione del progetto, ci viene risposto che non è stata ancora consegnata la relazione finale con allegate le pezze giustificative dei soldi già percepiti.
Quando ci viene consegnata, ci rendiamo conto di cosa si nascondeva dietro la parola ippoterapia.
Premesso che è stata l’unica associazione retribuita, in un evento al quale tutte le associazioni partecipanti aderiscono gratuitamente per promuovere le loro attività sul territorio, vorremmo che provaste ad immaginarvi questa scena: 2 cavalli che si ritrovano sulla schiena un bambino ogni 3 minuti circa, per un totale di 180 bambini che, come in una vera e propria catena di montaggio, vengono fatti scendere e risalire, producendo quindi un “effetto terapeutico” che è simile a quello di una giostra a gettoni.
Aver acconsentito all’approvazione di questa iniziativa commerciale, dove gli unici beneficiari sembrano essere l’associazione e i politici promotori dell’evento, è l’ennesima dimostrazione dell’egoismo dei nostri amministratori che raccolgono consensi finanziando progetti propagandistici (avranno imparato da mister 80 euro), togliendo risorse a progetti che potrebbero portare un aiuto reale alle famiglie con figli diversamente abili.
Inoltre, camuffare un’attività del genere sotto il titolo “ippoterapia” e facendo credere che in un centinaio di secondi si possa aiutare un bambino con handicap, è un insulto a tutti quegli operatori che ogni giorno si occupano di riabilitazione, oltre che un gesto ignobile aver preso questi soldi dalle casse già povere della commissione per i Servizi Sociali.
Se non altro, richiedere la documentazione e aver approfondito, è servito ad evitare che venisse messo in programma anche per l’anno successivo.