L’EMERGENZA ABITATIVA RICHIEDE SOLUZIONI IMMEDIATE!

L’occupazione dell’edificio comunale di Via Bardonecchia 151, è servita a riaprire nuovamente il dibattito politico sul grave problema dell’emergenza abitativa in Circoscrizione 3.
Dopo le occupazioni da parte dello “Sportello Diritto alla casa” degli stabili di Via Muriaglio 11, Via Frejus 103 e Via Monginevro 46 che hanno permesso a decine di famiglie di trovare una sistemazione abitativa temporanea, ora altre 30 sono state accolte dallo sportello “Prendocasa” all’interno dell’ex Mario Enrico, lasciato abbandonato dopo lo scandalo CSEA sui corsi di formazione professionali.

Queste soluzioni sono state necessarie davanti alla sordità dell’amministrazione comunale, che da anni non offre risposte adeguate al problema delle numerosissime famiglie sfrattate e di quelle nelle liste per una casa popolare, credendo che il problema si possa risolvere ignorandolo.

Già a Febbraio 2012 le famiglie di Via Muriaglio avevano ottenuto un incontro pubblico in Circoscrizione 3 nel quale avevamo presentato le loro richieste per poter uscire da questa situazione di illegalità nella quale si sono trovati costretti a vivere.
Le loro richieste erano e sono efficaci ed attuabili subito:
– requisizione degli alloggi sfitti da parte del Comune di Torino il tempo necessario ad assegnare una casa popolare alle famiglie
– pagamento ai proprietari di una cifra proporzionata al reddito delle famiglie ospiti
– riconoscimento della residenza e quindi regolarizzazione sull’allacciamento delle utenze

L’approvazione di questi punti  avrebbe voluto dire mandare un chiaro messaggio da parte della Circoscrizione più grande di Torino, oltre naturalmente ad obbligare la politica ad una presa di posizione (cosa tutt’altro che scontata).
Il risultato è stato che su 25 consiglieri siamo stati gli unici a votare a favore delle LORO proposte con il voto contrario di Forza Italia, Futuro e Libertà, Nuovo Centro Destra, PARTITO DEMOCRATICO, UDC, Italia dei Valori, Moderati, SEL, Lega Nord.
Per di più, l’atteggiamento di questi gruppi politici è stato ostile oltre che menefreghista, dimostrando tutto il proprio pregiudizio nei  confronti delle famiglie, solo per essere state aiutate dai centri sociali che per lo meno, a differenza del Partito Democratico, si prendono le proprie responsabilità su questo tipo di azioni.

Adesso invece, a un anno dalle prossime elezioni comunali e con la nascita di un “centro sociale di destra”, l’ipocrisia della politica mostra tutta la propria propaganda spicciola con soluzioni che nulla hanno a che fare con una situazione di emergenza.
Le famiglie che hanno occupato Via Bardonecchia sono solo un arma per rivendicare l’occupazione fatta dal “centro sociale di destra”, che oltretutto, accoglieva in maniera discriminatoria solo famiglie italiane.

Dov’è “la sinistra” in tutto questo?
Non prende nemmeno parola.
Durante il Consiglio del 25/06/2015 si fa rappresentare da un consigliere che è passato dall’opposizione alla maggioranza (quindi immaginiamo quali nobili valori lo spingano a farsi portavoce del Partito Democratico) e adesso siede in maggioranza nelle file dei Moderati.
Il nuovo arrivato, fa una proposta che dovrebbe togliere la giunta circoscrizionale dall’imbarazzo sull’argomento e, naturalmente, viene subito accolta dal presidente Francesco Daniele (PD).
Qual’è la proposta? Evitare altri incontri pubblici, dove le famiglie potrebbero addirittura insultare i politici che dovrebbero risolvere questa emergenza, spostando la sede del dibattito in una riunione dei Capigruppo ovvero NON pubblica.

La ragione è semplice: perchè la partecipazione alla politica da parte degli abitanti del territorio, può costringere la stessa a metterli con le spalle al muro e a colpirli nel loro punto debole ovvero i voti.
Decidere a porte chiuse gli permette invece di approvare senza l’effetto collaterale della rabbia di chi non ha una casa, approvando magari un testo simile a quello approvato nell’ultima occasione pubblica. Un testo rivolto al parlamento che contiene propositi irrealizzabili, perchè non tiene conto degli interessi privati ai quali sono vincolati.
A questo punto, potrebbero rivolgere il prossimo documento direttamente al papa e aspettare il miracolo della pace nel modo, lavandosi la coscienza con una preghiera prima di andare a letto.

Noi per lo meno, otteniamo l’unica cosa utile ai residenti di Via Bardonecchia e necessaria nell’immediato: che venga informata l’ASL TO1 sul rischio sanitario che potrebbe causare la mancata attivazione dell’acqua corrente all’interno dell’edificio e la rimozione dei detriti lasciati all’interno dal Comune di Torino e trasferiti dagli stessi occupanti nel cortile interno.

Il resto, per ora, sono solo chiacchiere!
Se volete ascoltare con le vostre orecchie, ecco a voi il video dell’ultimo dibattito –>clicca qui<–