Il mercato in Via Don Michele Rua sta morendo.
In Circoscrizione 3 si è discusso della “nuova riorganizzazione dei mercati”, anche se invece di illustrarci un piano per farli crescere, ci è parso che l’obbiettivo fosse farci prendere coscienza del loro fallimento.
Dopo la prima parte dell’incontro, nella quale il tecnico comunale ci ha descritto la situazione desertificante nel mercato in questione (situazione che è ben chiara ai commercianti presenti), arriviamo al nocciolo della questione quando viene concessa loro la parola.
“C’è la volontà di far ripartire il commercio in questo mercato oppure no?“…”Non vogliamo essere presi in giro“.
Provano a proporre una soluzione di equità che prenda in considerazione lo stato di salute del commercio, chiedendo la diminuzione delle tasse mercatali là dove è necessario farlo ripartire, avvicinando di conseguenza nuovi banchi.
In risposta a questo appello, prende parola il capogruppo dell’UDC…no, del gruppo misto di maggioranza…anzi no, mi sembra che adesso abbia preso il posto del capogruppo dei Moderati (anche da noi non mancano i trasformisti, che cambiano colore della pelle in base al colore della poltrona dove siedono). Il consigliere Olmeo afferma che tenere in vita quel mercato sarebbe un “accanimento terapeutico” anche se non si capisce quale sia stata la terapia, visto che nessuna azione valida e concreta è stata realmente attuata.
Il capogruppo PD Pilloni si supera facendo l’indignato. Contesta al Comune di non aver fatto a sufficienza, quando in realtà il PD comunale di scelte ne ha fatte fin troppe, con il silenzio assenso del PD della nostra Circoscrizione.
Di cosa stiamo parlando?
Ma di tutte le concessioni per costruire nuovi centri commerciali che indeboliscono e pian piano uccidono il piccolo commercio, come la realizzazione del Centro Commerciale nella “EX SEAT” sita tra le Vie Sant’Ambrogio e Sant’Antonino di cui discuteremo Mercoledì 11 Novembre 2015 alle ore 18:00 in Corso Peschiera 193.
Eppure non a tutti i mercati viene riservato lo stesso trattamento del mercato Don Michele Rua.
Ci chiediamo infatti cosa abbiano in più da offrire i commercianti del mercato coperto di Corso Racconigi 51 che, pur avendo accumulato centinaia di migliaia di euro di debiti, continuano a trovare la disponibilità del Comune di Torino nel farsi da garante verso le banche che possiedono quel credito.
Il commercio che rimane in piedi pare che sia solo quello che può restituire qualcosa al partito al governo, che quindi ringrazia ricambiando con ciò che non gli appartiene ma che dovrebbe solo amministrare nell’interesse dei cittadini, come le aree pubbliche o l’aumento del debito pubblico della città.