I PALETTI MI SA CHE CE LI HANNO GIA’ MESSI, MA DOVE?

Il 6 Marzo 2014 si è svolta in Circoscrizione 3 una riunione aperta a tutti i cittadini, per capire il futuro dell’area  Pons-Cantamessa tra Via Malta e Via Lussimpiccolo da poco ritornata  in possesso dall’ASL che, non avendo le possibilità economiche per farla diventare un poliambulatorio come programmato inizialmente, la cede al Comune di Torino. Così la circoscrizione serve su un piatto d’argento un’ area pubblica al Comune di Torino.

In sè il dibattito non è stato granchè.
A parte una carrellata di consiglieri che, a differenza di molte altre occasioni in cui si nascondono dietro lo scudo del “parere non vincolante delle Circoscrizioni” e quindi il poco potere decisionale, si è alzato un coro di ringraziamenti e l’autocompiacersi per il lavoro svolto che (dicono loro) è stato determinante a far tornare l’area di competenza del Comune.

Adesso ognuno cerca di mettere il proprio paletto in quell’area.
C’è il proponente, che auspica un ossimoro come i “parcheggi alberati” e richiede un consiglio aperto non per coinvolgere i cittadini ma per obbligare l’assessore ad essere presente.
C’è chi, senza aver fatto nulla, si ritrova un’area da spartire con i colleghi di partito del Comune indebitato e non abbiamo capito se chieda qualcosa.
C’è chi fa una finta battaglia per avere voce in capitolo sulla questione.

Proprio per questo è venuta a parlarci la sostituta dell’Assessore Passoni, illuminandoci con il suo concetto di paletti, i quali verranno decisi con la Circoscrizione 3 “al momento del bando” e così dicendo, ci mostra il primo paletto imposto dal Comune.
Non si vede ma c’è! E’ quello della messa a bando dell’area, della sua vendita, della cessione di un pezzo della nostra città ad un privato.

Chi l’ha deciso che l’area dovesse essere venduta?
Si fa intendere, senza sollevare la questione, che è quasi ovvio, scontato, assodato!

E poi una serie di paletti secondari come: “non possiamo chiedere di tutto e di più, perchè poi non si presenta nessuno…a fare l’offerta”…”noi non possiamo dirgli (al privato) ci devi fare 5 piani o 3 piani con i merletti alle pareti, cioè queste cose qui chiaramente non possono stare in un asta di dismissione immobiliare. E’ l’offerta economica e quello che vince cioè chi offre di più, se lo aggiudica, punto.”

Quindi non si possono fare richieste che non si avvicinino “al business plan di qualsiasi imprenditore” prima del bando, e allo stesso tempo non si può imporre nulla dopo che l’area sarà venduta.
E dov’è il margine per le necessità dei cittadini?
Nessuna…e la maggioranza esegue cercando di non attirare troppo l’attenzione.

Quel giorno, gli unici veramente legittimati a parlare sul futuro dell’area, oltre ad essere gli unici cittadini presenti, non sono stati nemmeno presi in considerazione durante la riunione.
Sto parlando del comitato CINQUE SFUMATURE DI VERDE formato da 5 mamme che, per i loro figli che frequentano le scuole lì di fronte, vogliono un’ area verde pubblica a costo zero, con progetto alla mano, disposte addirittura ad armarsi di zappa e rastrello.

Per loro non è stata nemmeno richiesta, dal presidente Valle, la volontà di intervenire…mentre la maggioranza e allegati gruppi misti, pensano solo a prendere una fetta della torta.