TORINO CAPITALE EUROPEA DELLO SPOT

Sarebbe interessante capire quali qualità hanno permesso alla Città di Torino di essere la capitale europea dello sport.
Se si pensa, che solo nel 2012 il Comune approvava le esternalizzazioni degli impianti sportivi, sarebbe già dovuto bastare ad escluderci o almeno a far capire che una città indebitata fino al collo e incapace di mantenere impianti sportivi interamente pubblici, non meriterebbe di rappresentare lo sport in Europa.

Cosa sono le esternalizzazioni?
Esternalizzare è un modo elegante per dire che il Comune di Torino non vuole più investire soldi delle nostre tasse, per gli impianti sportivi pubblici come quello di via Bena e via Ozieri.
Non assegnerà più gli impianti ad associazioni meritevoli che, con il passare degli anni, oltre ad essersi sobbarcate la fruibilità degli impianti, hanno il merito di aver creato una rete sociale tra chi li frequenta. Ora verranno messi a bando per farlo gestire al miglior offerente.

L’unica direzione del Comune di Torino è quella di dover far cassa.
Così il ruolo della pubblica amministrazione viene completamente svuotato mantenendo, per ora, solo più lo scheletro ovvero l’impianto sportivo.

Tutto questo, ci dicono, per mancanza di soldi a causa della crisi economica.
Ci facciamo un giro per la città e sembra che i soldi non manchino: 110.000 euro spesi per l’evento di inaugurazione, Torino tappezzata di adesivi su auto comunali, fermate del pullman e mezzi pubblici, striscioni e bandiere nelle vie e nei parchi. Noi qui in piazza Marmolada abbiamo l’ennesima colata di cemento con quella che vuol somigliare ad una scultura con un mosaico dove l’unica figura compiuta è il logo dell’evento.
Questo dovrebbe bastare a convincerci, renderci fieri della nostra Città e avere fiducia verso chi gestisce da decenni le casse comunali?

Allo stesso tempo, nei mesi finali di questo anno sportivo (il periodo più freddo dell’evento, ma soprattutto il più vicino alle prossime elezioni), ci viene annunciato che verranno ripristinati i campi sportivi del parco Ruffini, chiusi e ridotti in queste condizioni.
Ma come?!?! Se i soldi non ci sono?!?!?!
Il Comune decide di farlo attraverso un mutuo come ci annuncia il presidente della Circoscrizione 3 Francesco Daniele.
Quindi ci indebitano ulteriormente, alimentando la causa della esternalizzazione degli impianti.

Più che un piano di emergenza, sembra un piano per rimanere in emergenza.
E in emergenza, per loro, tutto è concesso.